Introitus: Ne derelinquas me

05 novembre 2023

Ne derelinquas me

XXXI domenica per annum
Ne derelínquas me, Dómine Deus meus, ne discédas a me: inténde in adjutórium meum, Dómine virtus salútis meæ. (Non abbandonarmi, Signore Dio, da me non stare lontano; accorri in mio aiuto, Signore mia salvezza.) – cfr. Sal 37,22.23 Vulg.

La dolce antifona della XXXI settimana sembra avvolgere il fedele col movimento delle ali, come espresso dal settimo modo, il modo “angelico”, per ricordarci che la presenza evangelica è sempre «amorevole in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature» (1Ts 2,7). Il contrasto con la durezza dei testi odierni è evidente, ma in realtà è proprio l’antifona che li illumina. Mentre Dio ammonisce con severità i suoi sacerdoti: «Voi vi siete allontanati dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento» (Ml 2,8) e «Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno» (Mt 23,3), sembra tendere le braccia per sollevarci «come un bimbo svezzato in braccio a sua madre» (Sal 8). Nella melodia, questo gesto ascensionale è espresso più volte dalla successione di tre note ascendenti (scandicus), sulle parole Deus meus, meum, Domine virtus salutis. E l’invocazione «Ne discedas a me: intende in adiutorium meum [Non allontanarti da me; accorri in mio aiuto]» è espressa mantenendo con fermezza la stessa nota. Dio discese dal cielo per la nostra salvezza. Il meae finale evidenzia graficamente questa discesa. Per ricordarci sempre che: «Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo» (Mt 23,12).

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