Introitus: Puer natus est

25 dicembre 2022

Puer natus est


Messa del giorno di Natale
Puer natus est nobis, et fílius dátus est nóbis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus, magni consílii Angelus. (Un fanciullo ci è nato, e un figlio ci è stato donato: il suo dominio è sulle sue spalle, e sarà chiamato Angelo del grande consiglio) – cfr. Is 9,5.

Le antifone delle messe natalizie (della notte, dell’aurora e del giorno) riportano una dinamica, una traiettoria da Dio all’uomo: «Tu sei mio Figlio, Io oggi ti ho generato», «Oggi su di noi splenderà la luce» e «Un bambino è nato per noi, un figlio ci è stato donato». 
Nella notte Dio parla e genera il Figlio, come con la Sua parola creò la luce, la prima aurora del mondo. Quella luce è il Bambino, «la luce vera che illumina ogni uomo» che approda «fra la sua  gente» (Gv 1,9;11). 
Le parole dell’antifona gregoriana Puer natus est nobis, filius datus est nobis ci consentono di cogliere una sfumatura in più: l’accento musicale cade sulle parole Puer (un bambino) e datus (donato). Il Bambino è un dono. Ogni bambino è un dono. Ma è un dono dato nobis (a noi), non pro nobis (per noi). Il dono affidato non è una proprietà, ma una responsabilità da condividere e di cui fare massimo tesoro.
 
La grande P di Puer è opera di Don Silvestro Dei Gherarducci (1339-1399) e proviene da un graduale risalente circa all’anno 1395.

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