Introitus: Invocabit me

26 febbraio 2023

Invocabit me

I domenica di Quaresima
Invocábit me, et ego exáudiam eum: erípiam eum, et glorificábo eum: longitúdine diérum adimplébo eum (Mi invocherà e lo esaudirò, lo libererò e lo glorificherò, lo sazierò di lunghi giorni) – cfr. Sal 91,15-16 Vulg.

Nella prima domenica di Quaresima, la Chiesa ci pone davanti il mondo morale con i suoi paradigmi: il bene e il male oggettivamente radicati nella natura, l’unità della natura umana, la libertà dell’atto umano. Significativamente ci propone alcuni versetti del salmo 90 che descrivono con quattro verbi l’intervento di Dio nella vita dell’uomo: esaudire, liberare, glorificare, saziare di giorni. Esattamente il contrario di ciò che Satana vuol fare apparire all’uomo: Dio non vuole esaudire, ma imporre catene. Ancor più sottilmente, mentre da un lato gonfia l’uomo di maligno orgoglio portandolo al di sopra il tempio, fino a fargli credere che libertà sia la soggettività morale, dall’altro lo istiga a porre fine ai suoi giorni: «Buttati giù» (Mt 4,6) . E lo fa in modo subdolamente religioso, quasi che il “buttarsi giù” fosse espressione di umile fede. Ma la vera umiltà innalza, come la vera fede rende gloriosi, perché fa «regnare nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo» (cfr. Rm 5,17).

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