Domenica di Pasqua, graduale
Hæc dies, quam fecit Dóminus: exsultémus, et lætémur in ea (Questo è il giorno fatto dal Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso.) – cfr. Sal 117,24 Vulg.Haec dies è un responsorio graduale che appartiene alla liturgia dell’Ottava di Pasqua. Dalla Missa in Die del giorno di Pasqua fino alla Feria sexta infra octava Paschae, il canto interlezionario che “risponde” alla lectio è, nel Graduale Romanum, il Salmo 118 (117). In ogni giorno di questo “unico giorno solenne”, infatti, si canta il Responsorium “Haec dies” con un versus diverso per ogni feria. L’attuale distribuzione dei versi di questo graduale con l’invarianza del suo responsum testimonia un processo di evoluzione liturgica dell’uso di questo genere musicale. Originariamente, infatti, si tratta di una forma pienamente responsoriale in cui l’assemblea avrebbe risposto ai versi del solista con il responsum.
Mentre l’inizio della liturgia della Messa del giorno di Pasqua è caratterizzato per un tono sobrio e ancora avvolto dal mistero e dalla incomprensione del mattino di Pasqua, sottolineati dal IV modo gregoriano, la gioia vera e propria, musicalmente parlando, esplode nel Responsorio: è il vero jubilus pasquale, esultiamo e rallegriamoci in questo giorno nuovo poiché Dio è buono, ha svegliato il Figlio dal sonno della morte.
Proprio poiché è stupenda per noi questa mirabile sapienza del Padre, questo canto di letizia accompagna tutta l’ottava “quia illi septem dies sunt quasi una dies dominica” (perché quei sette giorni sono come un giorno di domenica), come commentò Guglielmo di Auxerre.
Come Prepositino da Cremona sottolinea, in questo graduale la Chiesa invita all“esaltazione e alla lode “pro immolatione autem et resurrectione nostri Agni” (per l’immolazione e la risurrezione del nostro Agnello) e si canta per tutta tutta la settimana poiché “quasi unus dies reputato” (considerata come un solo giorno).
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